BRUXELLES - "I pagamenti" nelle transazioni commerciali e da parte della pubblica amministrazione "dovrebbero essere effettuati entro 30 giorni, con limitate eccezioni". È la posizione adottata con 459 voti favorevoli, 96 contrari e 54 astensioni dal Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo sulla proposta di regolamento presentata nel settembre 2023 dalla Commissione Ue sulla lotta ai ritardi di pagamento a tutela delle piccole e medie imprese.
I negoziati tra le istituzioni Ue prenderanno il via dopo le Europee. "Quasi il 50% delle fatture nell'Ue non vengono pagate in tempo", denuncia l'Eurocamera, evidenziando che "le piccole e medie imprese sono colpite in modo sproporzionato". Gli eurodeputati chiedono pertanto di "invertire la tendenza" e scongiurare interruzioni del flusso di cassa. Le norme proposte da Bruxelles mirano a sostituire l'attuale direttiva Ue, datata 2011, eliminando "le ambiguità" e colmando "le lacune giuridiche". Gli eurodeputati chiedono, in linea con la Commissione europea, termini di pagamento "più rigorosi", di 30 giorni, sia nelle transazioni business-to-business (b2b) che in quelle governo-to-business (g2b).
Al fine di garantire "maggiore flessibilità", negli scambi b2b la scadenza può essere posticipata a 60 giorni quando espressamente concordato nel contratto e fino a 120 giorni davanti a circostanze specifiche come il basso turnover dei prodotti, la stagionalità o cicli unici per articoli (ad esempio giocattoli, gioielli, attrezzature sportive). Sarebbero esclusi dall'ambito di applicazione i pagamenti che contribuiscono alla distribuzione e alla produzione di libri o alla loro "stampa, rilegatura o pubblicazione", dove i termini di pagamento saranno definiti da accordi tra le parti interessate.
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